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Alla scoperta del Cheshire
Rygby's
The Nova Scotia
The Knights Templar
The Poste House
Fellows Morton & Clayton
Exteter Arms
The Last Drop Inn
The Red Lion
Home
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The Black Weir Tavern
The Newport Ale
Per quest’anno decidiamo di recarci in una delle più belle città inglesi, (fondata dai Romani) e precisamente a Chester.
La partenza non è delle migliori, aereo in ritardo di 40 minuti e, una volta a bordo, dobbiamo attendere un’ora prima di partire causa congestione di traffico nei cieli svizzeri.
Non ci perdiamo d’animo ed una volta atterrati a Manchester ci imbarchiamo nel treno che ci condurrà a Chester. Per darci coraggio ed ingannare il tempo durante il trasferimento, acquistiamo 4 Carling (non granchè).
Im treno verso Chester
Finalmente arriviamo a Chester dalla stazione al nostro hotel ci vogliono circa 15 minuti a piedi così di buona lena ci incamminiamo, ma dato che non primeggiamo in forza di volontà percorriamo circa 20 metri ed entriamo al “The Town Crier”, dove ci rifocilliamo con 4 Classic Bitter aromatizzate al mirtillo da 5 gradi. Il pub è abbastanza grande ma a livello di Real Ale oltre a questa hanno solamente una American Pale Ale gluten free della Tatton Brewery ed un’infinità di Lager (Peroni, Moretti, Carlsberg, Cruzcampo ecc) che costano più delle Real Ale. (4.45 Sterline la nostra birra 5.85 la Peroni ad esempio)
The Town Crier
The Town Crier
Finita la prima birra (che è sempre la più buona) ci dirigiamo all’albergo per il consueto lancio bagagli e ci dirigiamo verso il centro di Chester. Facciamo un giro esplorativo per le vie principali ma dato che sono ormai le 19 locali passate e cerchiamo un posto dove mangiare qualcosa. Percorriamo la Northgate street ed entriamo senza indugio al “The Pied Bull”, il locale mesce birre direttamente prodotte da loro e noi iniziamo con quattro “Adora Bull” una Pale Ale con luppolo amarillo da 3.8°, il locale è anche un hotel, e come ci è capitato altre volte, nei pub che hanno anche l’hotel si mangia bene, quindi per accompagnare degli ottimi petti di pollo e una steak pie, ordiniamo 4 SensiBull delle Session Ale anche queste da 3.8° e molto buone. Ultimo giro con 4 Bull’s Hit una golden Ale con luppoli americani e neozelandesi da 4.3°.
The Pied Bull
The Pied Bull
usciti da Pied Bull percorriamo 10 metri ed entriamo al “The Red Lion”, io prendo un’Amber ale Doombar Sharp (pessima) gli altri invece optano per una John Smith. Non paghi, rientriamo verso Eastgate stree e chiudiamo la serata al “Ye olde Boot Inn” con 4 Samuel Smith.
Ye olde Boot inn
The Red Lion
Il giorno dopo ci alziamo di buon mattino e dopo una robusta colazione a base di sandwich con uova e bakon, accompagnata da un succo d’arancia, iniziamo la vera esplorazione di Chester partendo ovviamente dal giro della cinta muraria
La giornata è splendida e mentre un caldo sole autunnale ci riscalda percorriamo il giro delle mura dalle quali possiamo ammirare il fiume, la cattedrale, l’università, l’ippodromo per finire il giro proprio sotto il famoso orologio simbolo di Chester.DSC_0098 Sono le 11 e l’arsura si fa sentire così, dopo una visita con relativi acquisti al rinomato negozio di tabacchi, entriamo al “The City Tavern” e prendiamo 4 Best Bitter della Black Sheep da 3.8° buona,(consigliataci da un avventore che beveva Carling) peccato ce l’abbia servita la barmaid più antipatica di tutta la terra d’Albione. Usciamo e ci incamminiamo lungo uno dei canali della città, dopo aver percorso qualche centinaio di metri entriamo su uno dei pub siti sulla riva e precisamente al ”
“The Old Harkers un pub molto bello con dei tavoli esterni e delle ampie sale all’interno ed in una di questa si trova una fornitissima libreria. Ci posizioniamo all’esterno ed esordiamo con 4 Golden Ale Boss man’s 3.8° del birrificio
Phoenix, al sole si sta benissimo, ma vista la fauna interessante presente all’interno, decidiamo di entrare e proseguiamo con 2 Deception, una Pale Ale da 4.3° prodotta da Abbeydale e 2 Pale Ale da 4.2° prodotta dal birrificio Stonehouse entrambe molto buone e beverine.
Chester
The City Tavern
The Old Harkers
The Old Harkers
The Old Harkers
The Old Harkers
Chiudiamo la sessione con 4 Amber Ale della Eastgate da 4.2° e, per testare, 2 Guinness 00. Usciamo e proseguiamo la passeggiata sui canali dove vediamo passare tra le varie chiuse, delle chiatte che trasportano turisti, arriviamo alle 15.00 in perfetto orario di apertura davanti al “The Bridge Inn”, qui non ci sono Real Ale così accomodati ad uno dei tavolini esterni ci beviamo 4 John Smith. Very smooth (come dice la barmaid),
The Bridge Inn
Rinvigoriti proseguiamo la passeggiata lungo il canale fino a giungere al ridente paesino di Christleton dove troviamo il “The Plogue”, pub tipico di paese dove servono un’ottima Timothy Taylor’s Landlord. Partiamo con un giro da 4 ed altrettanti sacchetti di pork schretch che attirano ovviamente l’attenzione degli avventori abituali, incuriositi da 4 loschi figuri che bevono real ale (a secchi). Si inizia ovviamente parlando di birra per finire inevitabilmente sul calcio con la diatriba se a Chester si tifa Liverpool o Man United, al quarto giro (ovviamente offriamo noi per tutti) iniziano i cori e le foto e dopo un’ultima birra decidiamo di chiamare un Uber per rientrare a Chester per la cena.
Essendo un pochino tardi fatichiamo a trovare un posto con la cucina aperte e così optiamo per il Wheterspoon “The Square Bottle”. Per dimenticare una cena terribile (la steak pipe è immangiabile ed anche le salsicce non sono il massimo) prendiamo 4 Abbot Ale DSC_0171 e poi, per conciliare il sonno andiamo a berci la birra della staffa al “Brewhouse & Kitchen” pub molto bello e fa parte di una catena, producono la birra in loco e noi ne prendiamo una per tipo
(escluso Keko che va di Gin Tonic): Best Bitter per me da 4°, Icon craft pilsner da 4° per Denis mentre Pieri sceglie una American Pale Ale da 4.8° poi tutti a nanna.
The Plogue
The Plogue
The Plogue
The BrewHouse & Kitchen
Venerdì 26 ci alziamo di buon mattino ed iniziamo subito a far fondo con una Full English Breakfast per affrontare la trasferta verso Liverpool. Per me e Denis sarà un gradito deja vu mentre per i giovani Keko e Pieri sarà sicuramente una bella sorpresa. Arriviamo nella città dei Beatles alle 10 ed in attesa dell’apertura dei pubs andiamo a fare un giro nei docks, la giornata è splendida non c’è una nuvola e fa caldo tant’è che ci muoviamo in maglietta. Finalmente si è fatta ora di apertura e iniziamo la giornata al “The Pump House” nel bel mezzo dei docks, il è curatissimo con diverse salette arredate “alla marinara”, forse un po' turistico ma comunque con una bella scelta di Real Ale, noi scegliamo una Iceberg del birrificio Titanic, una Pale Ale da 4.4 gradi davvero buona con aromi agrumati ed intensi e un finale luppolato potente Usciamo dal The Pump e riprendiamo il giro nostalgico raggiungendo dopo qualche centinaio di metri, il “Baltic Fleet”. Rispetto a quando eravamo stati (15 anni fa) l’interno è totalmente trasformato, il bancone che ci si trovava di fronte all’ingresso ora è stato sostituito da un lungo banco che corre per quasi tutto il corridoio. Vista la giornata ci accomodiamo fuori e partiamo con 4 Bitter del birrificio Coley’s che non ci soddisfano in pieno e così facciamo un giro di Trapper’s Hat del Brimstage Brewery una Session Ipa rinfrescante e luppolata, dal colore dorato molto buona.
The Pumphouse
Terminata la birra (e la carica di pipa di Denis) riprendiamo il cammino e facciamo un piccolo pit stop al “The Red Lion” dove
prendiamo 4 Bitter del birrificio Neptune senza infamia e senza lode. Così decidiamo di vincere facile e portiamo i ragazzi al Philarmonic, il locale è splendido ed anche Keko e Pieri ne rimangono estasiati (soprattutto quando si trovano in mano una Ipa della Hobgoblin sempre ottima) ovviamente non basta a placare la nostra sete atavica e così prendiamo posto in un tavolino e, per accompagnare, degli ottimi Halloumi Fries continuiamo con 4 Pale Ale Ghost Ship del birrificio Adnams, si sta da Dio e così altro giro di Halloumi questa volta bagnati da 4, sempre valide, Proper Job la famosa Cornish Ale del birrificio St.Austell.
The Baltic Fleet
The Red Lion
The Philarmonic
Usciti dal Philarmonic, andiamo al pub preferito da John Lennon il “Roscoe Head” questo pub è rimasto identico a come lo avevamo trovato noi nel 2010 ed anche la birra servita è la stessa un’ottima Timoty Taylor Landlord. Per chiudere la gita a Liverpool scegliamo il “The Globe” (che tra l’altro si trova di fronte alla stazione dei treni) qui partiamo con 4 Golden Ale del birrificio WainWright, bel colore dorato ed un’ottimo retrogusto amaro. Vorremmo berne un’altra ma il treno sta per partire e quindi dobbiamo scappare. Arriviamo a Chester alle 21 passate e appena usciti dalla stazione decidiamo di rifare visita al “The Town Crier” e chiudiamo la serata con 4 Cheshire Cate una Blonde Ale della Westwood. Rientrando in albergo facciamo giusto una piccola sosta per uno spicchio di pizza tanto per asciugare un pochino.
The Roscoe Head
The Roscoe Head
The Globe
The Globe
Siamo arrivati a sabato e decidiamo di fare ancora un giretto, così prendiamo un Uber e ci facciamo portare nella ridente cittadina di Shrewsbury, la cittadina è veramente bella, un castello in arenaria domina dall’alto le bellissime stradine di ciottolato, e noi, da inguaribili romantici quali siamo, ne prendiamo subito una ed entriamo al Red Bull,
bel locale con una sala ampia in fondo alla quale si trova il banco dove due splendide ragazze ci servono un paio di Mild della Hobson Brewery e 2 Amber Ale prodotte da Banks’s Brewery. A parte le ragazze non rimaniamo molto soddisfatti e così usciamo e percorsi 20 lunghi metri entriamo al Three Fish, il pub è uno di quelli giusti, frequentato dalla gente del posto ed il barman è una vecchia volpe e dopo l’ordine di 4 Bitter della Butcombe ci consiglia dei pork scratching e noi accettiamo volentieri. E dopo un altro giro,
chiediamo dove si può acquistare dello Stilton Il Barman ci consiglia un negozio di alimentari li vicino e noi seguiamo il consiglio, acquistiamo lo Stilton ed anche del Cheddar e della lingua. Trasportiamo il cibo lungo una stradina di ciottolato e ci piazziamo su una botte all’esterno del “Henry Tudor Inn” dove iniziamo a rifocillarci bagnando i formaggi con 4 ottime Pale Ale del locale birrificio Joule’s, anche questo pub è molto bello: con un banco che fa da spartiacque tra due sale, all’interno delle quali si aprono dei mini salottini. Al piano superiore c’è la cucina ed altre sale oltre ad un’ampia terrazza. Ormai abbiamo perso il primo treno e così in attesa del successivo ci facciamo un altro giro questa volta con la blonde della Joule’s con un bel retrogusto agrumato.
Shrewsbury
The Red Bull
The Red Bull
The Three Fish
The Three Fish
The Henry Tudor Inn
The Henry Tudor Inn
The Henry Tudor Inn
Usciamo e con uno scatto alla Enrico Toti, raggiungiamo la stazione e a pelo riusciamo ad imbarcarci sul treno. La campagna inglese, che si vede scorrere al di la del finestrino, concilia il sonno e mentre tutti dormono riesco a fotografare qualche pecorella dal muso nero. Giunti a destinazione decidiamo di rimanere in zona stazione ma questa volta andiamo ad est, e dopo una foto di rito sulla panchina con Paddington, iniziamo la sessione serale al “The Olde Cottage” il pub più vecchio di Chester, con 4 Bitter della Otter, non male, usciamo e prima di cena ci concediamo quella che sarà l’ultima pinta a
Chester della nostra vacanza. L’andiamo a prendere al “The Cavern of the curious gnome” locale famoso perché serve una serie infinita di birre belghe, ma noi rimaniamo fedeli all’impero e prendiamo 4 Pale Ale White Rat del birrificio Osset.
siamo arrivati all'ultimo giorno e mestamente ci dirigiamo verso la stazone per prendere il treno che ci condurrą all'aeroporto. qui finiamo il Ceddar e prendiamo 4 birre, che non sono degne di nota, prima di imbarcarci sul volo che ci riporterą in Italia.
Riassumendo che dire, la cittą, il tempo, i pubs hanno reso questa vacanza bellissima ma sempre con il solito problema: ci manca gią!
The Olde Cottage